giovedì 30 dicembre 2010

Riforma Gelmini: il gioco delle 3 carte (2)



Riforma Gelmini nasce dalla volontà e necessità di ridurre le spese e per riuscirci si taglia il personale. Si prevede una drastica riduzione degli stanziamenti subito, bilanciata da una maggiore sovvenzione futura (chi vivrà vedrà) ai migliori atenei, giudicati da commissioni ad hoc.

In tempo di crisi, un processo di razionalizzazione è necessario e sacrosanto. Ci sono troppi enti inutili? chiudiamo quelli inutili o inefficienti! Troppi ospedali e case di cura? Zack! Troppe classi? Zack! Troppe borse di studio? Zack! Troppi Master? Zack! Troppe leggi? Zack! Troppo personale? Zack Zack!!
La via italiana alla razionalizzazione passa attraverso un processo di ricerca dell’efficienza che si traduce poi quasi sempre in una riduzione della forza lavoro, considerata l’unica variabile su cui si può agire. Si potrebbero recuperare molte più risorse semplicemente applicando la legge e ascoltando la Corte dei Conti oltre ad organismi comunitari che indicano con chiarezza dove stanno le frodi più gravi. Si preferisce invece (chissà perché) tagliare il personale (vale per il settore pubblico e anche per quello privato), considerandolo la voce di costo più gravosa (anche quando non è assolutamente così, come nel caso del settore automobilistico).

Il Governo con la riforma Gelmini fa il gioco delle 3 carte, ecco come funziona:


  1. C’è la crisi e dobbiamo tagliare i costi, tagliamo il personale inutile (i fannulloni di Brunetta)
  2. Trasformiamo le realtà pubbliche in aziende, che sono più efficienti (per i beni pubblici è vero il contrario, ma fa niente)
  3. Lasciamo al Governo di decidere chi sono i meritevoli, ad essi verranno date più risorse (non rispetto al passato ma rispetto agli altri, che non ne avranno)

Carta n° 1: il dipendente pubblico è per antonomasia un parassita raccomandato nullafacente, deve essere mandato a casa, senza offerte alternative. Giustissimo. Ma non servono nuove leggi né leggi speciali: se un lavoratore è assenteista, lavora male, ruba va sanzionato, licenziato, arrestato a seconda della gravità dei suoi atti.

Carta n° 2: il modello organizzativo dell’impresa privata e della libera concorrenza di mercato è un rimedio sicuro contro l’inefficienza del sistema, quindi imponiamo un modello privatistico alle “aziende pubbliche”. Se per modello aziendale si intende assumere e valorizzare nelle aziende pubbliche dei professionisti del marketing, della comunicazione e del controllo è probabile che l’azienda pubblica migliorerà i servizi contenendo le spese. Se invece significa mettere in concorrenza le aziende pubbliche (che forniscono un servizio pubblico) tra loro e tagliare a tutti un x% del personale, ci potremmo trovare con ospedali senza lo specialista per salvare una vita e altre strutture che opereranno pazienti sani per raggiungere il budget. Al di là della riforma Gelmini, alcuni economisti sostengono che in alcuni paesi in via di sviluppo questi processi di privatizzazione hanno in realtà uno scopo diverso: incassare subito delle risorse (in parte dirottate in luoghi sicuri) e poter mettere a capo delle aziende privatizzate uomini di fiducia che potranno poi operare più liberamente (perché è oramai un’azienda privata).

Carta n° 3: il governo riduce gli stanziamenti a favore delle aziende pubbliche (che divengono aziende private e quindi devono arrangiarsi a trovare le fonti di finanziamento) e sceglie chi sarà a giudicare della bontà del loro operato, da cui dipenderà la possibilità di ottenere “premi di produzione”. Valutare il merito è difficile ma è un’attività necessaria e che al tempo stesso crea un circolo virtuoso di emulazione. Un’idea bizzarra e accattivante sarebbe quella di creare una sorta di “giuria popolare” composta ogni anno da alcuni esperti stranieri, scelti attraverso sorteggio. Non sarà sicuramente il metodo migliore al mondo, ma eviterebbe le recriminazioni dei perdenti che potrebbero giudicare il Governo poco adattato ad ergersi a giudice qualificato nel momento in cui il proprio collegio dei probiviri non ha mai avuto alcuna critica da muovere ai vertici che hanno raccolto negli ultimi anni condanne anche definitive per associazione mafiosa, corruzione, evasione fiscale, appropriazione indebita,…



Come i professionisti del gioco delle tre carte, che gridano sempre agli incauti avventori “Non c’è trucco non c’è inganno!”, anche il Governo sbandiera proclami di difesa del merito e di crescita degli investimenti a favore degli istituti virtuosi. Chi punta il dito su una delle tre carte (contro la riforma Gelmini) per svelare il trucco e l’inganno, viene immediatamente apostrofato come (a seconda di quale carta ha sollevato):

  1. fascista
  2. comunista
  3. giustizialista

E tu cosa ne pensi della riforma Gelmini?

mercoledì 29 dicembre 2010

Formazione: chi la garantisce.



Formazione: la politica dei paesi determina sempre le sovrastrutture sociali e culturali, da che mondo è mondo.
Questo avviene con sorpresa in modo esemplare in alcuni luoghi che, al centro della notizia, hanno ben altre preoccupazioni: fame, economia, politica estera, diritti umani.
La sorpresa sta proprio nei diritti umani: l’istruzione è, in uno di questi luoghi, quello in assoluto più tutelato.
Cuba: Josè Martì, uomo di cultura post romantica. E’ nella sua precisa concezione di educazione che si radica il sistema formativo e pedagogico di oggi. Cuba registra infatti uno dei più alti tassi di alfabetizzazione nella popolazione.  E non è un caso.
La cultura è un valore e lo studio per acquisirla è un presupposto.
Potrai incontrare nelle strade di Havana un pover’uomo senza sufficiente cibo in corpo, ma avrà una cospicua conoscenza da offrire in ordine alla sua specializzazione.
In termini italiani, il diritto allo studio e al lavoro si traducono in termini di Borse di Studio, ad esempio. E Master che presentano offerte con accessibilità per tutti coloro che non vogliono coronare un sogno bensì una realtà. Vera, credibile, competitiva e professionale.
Di questo, in fondo, Mister Master parla e di questo, Master4You, divulga informazione attraverso un preciso servizio di ricerca e offerta.
Perché un paese come Cuba, di cui lasciamo ad altre sedi la disquisizione sulla situazione generale, ha saputo innalzare la formazione ad elemento vitale?
Perché, sin dai tempi di Martì, formazione è dignità e oggi si traduce in un sistema di garanzia allo studio dall’età scolare sino alla fase di specializzazione post universitaria, che si completa solo con una pratica professionale. Formazione e lavoro diventano un tutt’uno, sequenziale e ‘naturale’, senza strappo e senza gabbia.
Parlare di Cuba oggi equivale a voler prendere in considerazione un luogo assai lontano dal nostro che ha risolto, tuttavia, ciò che a noi affligge come non mai. La crescita individuale e l’orizzonte di attesa delle giovani leve.
Josè Martì era prima che pedagogo, un poeta; prima che un rivoluzionario, un uomo. 
Ogni tanto riflettere su valori  lontani dai propri aiuta a ricordare cosa ha senso, seppur collocato in situazioni diametralmente opposte e in realtà complesse e fitte di implicazioni.
Isolare la figura di Martì ti fa venire voglia di credere che una singola personalità può trasmettere una volontà universale: il perfezionamento.
E tu, che formazione immagini a venire?

lunedì 27 dicembre 2010

Riforma Gelmini: Maria è la Stella (1)



La Riforma Gelmini è legge: il Senato ha approvato, Napolitano non ha il potere di non firmare la legge. Quindi, nonostante le proteste di studenti e università si va avanti. Formazione e Master non sono a rischio (?!).

“Credo che oggi sia una bella giornata per il Paese e le università italiane”, commenta il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, secondo cui “è stata archiviata la cultura falsamente egualitaria del ’68″. Un plauso arriva subito da Confindustria: ”Con l’approvazione della riforma abbiamo evitato di lasciare le nostre università in una situazione di forte incertezza su tutti i fronti: le risorse, la governance, la valutazione della qualità della ricerca e della didattica, la selezione dei docenti”, commenta il vice presidente di Confindustria per l’Education, Gianfelice Rocca. Da questo capiamo immediatamente “cui prodest” la riforma meritocratica appena varata:

  • Governo (riduce la spesa corrente e gli investimenti) e
  • Confindustria (internalizza a basso costo la ricerca universitaria).

Le Borse di studio, altro argomento caldo di questi mesi, sono un punto toccato dalla Riforma. Le offerte per i master rischiano di ridursi significativamente e per chi è in cerca di un master la situazione si complica ulteriormente.

In questo blog proviamo ad analizzare i principali effetti che la riforma determinerà (dovrebbe determinare se verranno emanati i 50 decreti attuativi necessari; determinerebbe se venisse applicata) sul sistema universitario.


Partiamo da una premessa valoriale fondamentale: la riforma viene presentata come la vittoria del merito sulla cultura falsamente egualitaria del ’68. Evviva, era ora che in Italia qualcuno avesse il coraggio di fare piazza pulita e desse finalmente spazio e premi a chi se li merita davvero! L’obiezione, banale e scontata, che è difficile prendere lezioni di meritocrazia dal ministro Gelmini (scesa da Brescia a Reggio Calabria per passare l’esame di stato per la professione di avvocato, dopo una carriera scolastica per nulla di eccellenza) non è rilevante ai fini dell’analisi che dobbiamo svolgere, perché è stato pubblicamente teorizzato che azione di governo e valori individuali possono tranquillamente divergere. L’importante è che il servitore dello Stato operi per il bene superiore del Paese. Ed è appunto questo che andremo a verificare, prendendo in considerazione gli aspetti di discontinuità con il passato che la riforma Gelmini propugna.


Aggiungiamo una premessa strutturale: la “privatizzazione” del sistema universitario segue quella di altri sistemi, quali la sanità e l’edilizia pubblica, i trasporti (il prossimo intervento è sull’acqua). Si tratta di realtà che sino a pochi anni fa erano da tutti considerati giustamente appaltati al settore pubblico, anche in modo monopolistico. Essendo servizi generali, di cui beneficia l’intera comunità, per i quali occorrono grandi investimenti ed è opportuno offrirli a prezzi pubblici e non di mercato, si definivano beni pubblici ed erano gestiti dal settore pubblico. La gestione pubblica di un bene/servizio pubblico è una buona cosa (direi quasi necessaria, dal punto di vista economico). Eppure si è cominciato e continuato a privatizzarli, perché l’effetto benefico della concorrenza avrebbe dovuto portare maggiore qualità e prezzi inferiori. Purtroppo, è avvenuto esattamente il contrario: aumento dei prezzi e peggioramento del servizio (Autostrade, Alta Velocità, Grandi Opere, Protezione Civile spa e Malasanità sono solo la punta dell’iceberg). Privatizzare l’educazione e la formazione potrebbe non essere in assoluto un’idea vincente. Si pensi al fatto che Paesi (una volta li avremmo chiamati comunisti, oggi è meglio definirli statalisiti) come Cuba, Cina e Russia forniscono una ottima preparazione alla maggioranza dei giovani. Gli Stati Uniti, grazie alla concorrenza, hanno delle punte di eccellenza, ma la preparazione dello studente medio a stelle e strisce è inferiore a quella degli altri paesi.

Nei prossimi post analizzeremo gli aspetti più interessanti della riforma di Mariastella.
E tu che cosa pensi della riforma Gelmini?

venerdì 24 dicembre 2010

Borse di studio 2011



Borse di studio 2011: cosa troveremo sotto l’albero? Dietro ai 3 magi viene un pastorello che porta dei doni agli studenti che vogliono frequentare un master gratis o senza spendere troppo. Nella gerla porta il nuovo sito Master4You che offre i migliori master al miglior prezzo.

Master4You è il sito che fa incontrare domanda e offerta di Master in Italia, permettendo a ciascuno di trovare il master giusto per sé e di acquistarlo ad un prezzo equo. Master4You è un sito specializzato in Master e Corsi di Alta Formazione, rivolti sia a neolaureati che a lavoratori.
Nel 2011 le borse di studio migliori potranno quindi essere trovate e richieste facilmente attraverso il sito Master4You.

Agli Studenti in cerca di formazione il sito offre la possibilità di risparmiare frequentando un master di qualità, grazie a due innovativi servizi:

  • Chiedi Borsa: ottenere dalle migliori scuole una borsa di studio individuale
  • Cerca Offerte: trovare le migliori offerte proposte dalle scuole

Per chi cerca il master giusto per sé, il sito propone la più classica sezione:

  • Cerca Master: propone una selezione dei migliori master, evidenziando gli aspetti rilevanti per la scelta

Mister Master continuerà a svolgere attraverso il blog la sua funzione di esperto che aiuta gli studenti a capire qual è il master giusto per sé.

Il blog presenterà spunti di riflessione ma anche offerte concrete per trovare borse di studio nel 2011:


Borse di studio 2011: Mister Master blog cercherà di tenervi aggiornati su tutte le borse di studio disponibili sul mercato:


Allo stesso modo, grazie al sito Master4You, gli studenti potranno facilmente trovare le migliori offerte per frequentate un master risparmiando:

  • advance booking
  • bonus servizi,
  • borse di studio per merito
  • last minute

Seguiteci dunque nel 2011 per trovare la borsa di studio che fa per voi.


Chi di voi vorrebbe trovare una borsa di studio nel 2011?

martedì 21 dicembre 2010

Formazione: studenti, assassini o vittime?


Formazione: quella di questi giorni non è una fiaba in cui dalla prima battuta il buono si riconosce dal bianco candore e il cattivo, inequivocabilmente, risulta un mostro nero.
La storia da raccontare è un po’ più complicata, tanto che le diverse voci narranti riportano versioni antitetiche e le interpretazioni si infittiscono.
La voce più controversa è quella di Maurizio Gasparri che, per non farci mancare niente, propone solerte di inserire l’arresto preventivo: poiché le manifestazioni sono un covo di potenziali assassini, meglio prevenire che curare, giusto?
Intanto le università, originari luoghi di istruzione e ricerca, diventano scenario di sciopero della fame, assemblee, riunioni e mobilitazione.
Allora la domanda (solo una?) sorge spontanea: cosa sono gli studenti, vittime spaventate e pronte alla reazione, lesi nella loro identità più profonda e oggetto di sperimentazioni istituzionali che se prima avevano colpito il diritto al lavoro oggi bombardano quello allo studio? Oppure reazionari a prescindere che, come Brunetta aveva annunciato a gran voce tempo addietro, non sono che bamboccioni privi di interesse allo studio e parassiti della società?
La formazione universitaria e a seguire tutto il percorso formativo dei giovani in che cosa si deve rispecchiare oggi, alla luce (o buio) di una realtà che con lo studio c’entra così poco ed è veramente lontana dagli argomenti che allo studio dovrebbero stare a cuore? Perché di questo si tratta: al di là di posizioni politiche, al di là della presa d’atto che la violenza è il mostro nero e al di là di tutto quanto già è stato detto, il punto è che più passano i giorni più si rischia di allontanarsi dal centro nevralgico di tutto. La Formazione. La riforma. Lo studio. La crescita. Lo Stato di Diritto. L’apertura alla Cultura. Il rispetto al Futuro.
Neolaureati e lavoratori: due categorie calde, coinvolte due volte. Una da studenti freschi di laurea, alle prese con un master o un corso di specializzazione; due da protagonisti di un mercato del lavoro assai variegato che, d’altra parte, li accoglie con timida incertezza. Di loro ci siamo lungamente occupati e così continueremo a fare: su www.master4you.it esiste una specifica sezione per gli studenti interessati a una formazione post universitaria.
Sarebbe esilarante se un veggente ci mostrasse traccia di come saranno le regole nel 2016, come in uno di quei colossal americani sulla fine del mondo, sull’avvento della tecnologia, sui disastri ambientali che, poi, a rivederli oggi, non hanno niente di sorprendente né di sconvolgente.
L’augurio di oggi? Non abituarsi a qualcosa che a furia di essere etichettata, perde la sua connotazione transitoria.
Questo è un passaggio e siamo tutti, addetti e non della formazione, orientatori di questo passaggio.
Perché non sappiamo come andranno le cose né in quale direzione, ma certamente la formazione non deve essere detta, bensì fatta.
E tu, che formazione vedi nel tuo futuro?

venerdì 17 dicembre 2010

Studenti: la crisi a Natale.



Studenti: insieme a precari, pensionati, giovani lavoratori sono i soggetti che meno credono a Babbo Natale.
Se per qualcuno Dio è morto, per loro Babbo Natale ha fatto la stessa fine, e già da un pezzo.
Orde di ottimisti accalcano i mercatini multicolore e multi sapore mettendo mano a un magro portafoglio; orde di giovani in preda al panico animano piazze manifestando all’unisono l’inadeguatezza.
In tempi di festa c’è una specie di obbligo esteriore ad assumere entusiasmo ad ogni costo, buonismo per ogni reazione, sorriso per tutte le circostanze. Dentro, brucia l’urgenza di cercare una direzione.
Dicembre 2010 è un mese che non si dimenticherà in fretta, e meno male.
Qualsiasi cosa accadrà in futuro, la fine di questo anno è consacrato ad essere scritto nelle pagine della storia. Di una storia dove non solo la collettività offre la sua voce ma prima di tutto il singolo pensante, attivo nel suo.
Sotto l’albero, se fossi in età post universitaria, vediamo un po’ cosa vorrei.
Un lavoro. Anzi, Il Lavoro.
Che ingenua banalità.
E anche un Master, magari in una città calda, d’arte, un posto dove relazionarmi a studenti di altre origini.
Oppure un Corso di specializzazione, di quelli che poi ti svegli una mattina e non solo hai un titolo ma pure un luogo in cui spenderlo.
E una consistente Borsa di Studio, perché non mi si dica che gravo sulle spalle di mammà, nel pieno spirito della visione che gli stranieri hanno di noi.
L’occupazione diventa un chiodo fisso, il diritto allo studio una forma di nevrotica ossessione che esaspera e si mischia a reazioni di violenza, seppur non volute. A leggere i giornali ti viene da pensare che il lavoro e la possibilità di mirare a un obiettivo non siano mai esistiti come condizione di possibilità né mai esisteranno.
Ed è qui che quel vecchio con la barba sbiadita e la pancia stanca potrebbe compiere il miracolo, ricordando che la realtà, durissima, non deve annebbiare la vista, né eliminare le condizioni di possibilità da cui partire, né togliere lo slancio di cercare, osservare, guardare, informarsi e trovare spazi che possono offrire ospitalità ai propri tentativi.
Quel vecchio depotenziato dai secoli e dal senso delle cose potrebbe anche solo farti aprire gli occhi su quello che c’è – e a guardar bene non è poco – perché di quello che non c’è non ce ne facciamo niente e ci facciamo male a respirarlo.
Se il lavoro non è in confezione regalo, la formazione, a occhi aperti, la si scorge. E può essere varia, distinta, utile, presente, disponibile e, talvolta, anche gratis! Qui non c’è lo zampino del vecchietto, qui sono i centri di formazione che si adoperano.
A breve il sito www.Master4You.it  sarà attivo e in questa ricerca ti aiuterà. A scorgere, cercare e anche a trovare, utilizzare. Questo dice Mister Master, più giovane di Babbo Natale e molto meno stanco.
E allora, sotto a chi tocca.
E tu, lo vorresti un Master sotto l’albero di Natale?

giovedì 16 dicembre 2010

Mister Master Blog: 2 mesi di vita.



Mister Master Blog nasce l’11/10/10, data indicata dalle profezie Maya come punto di svolta nella storia planetaria in vista della fine prevista per il 22/12/12. Nei 24 mesi che ci restano pubblicheremo altri contenuti utili agli studenti per scegliere il master giusto e trovare una borsa di studio per risparmiare sul costo del master.

Il blog di Mister Master è nato per aiutarvi a scegliere i migliori corsi di formazione e a trovare borse di studio per i master universitari e delle scuole di formazione.
Oggi vogliamo ripercorrere questi primi due mesi di vista del blog di Mister Master, evidenziando gli argomenti giudicati più interessanti dai lettori.

Ma prima, volgiamo lo sguardo al futuro: nelle prossime ore sarà on line il nuovo sito www.master4you.it . Il sito vi permetterà di trovare i migliori master al miglior prezzo, grazie alle borse di studio e alle offerte proposte dai migliori centri di formazione.

THE WINNER IS
Il post in assoluto più letto del blog di Mister Master è stato “Master gratis: due modi per ottenerli”, a testimonianza dell’interesse suscitato dal tema del risparmio nella scelta di un percorso formativo, soprattutto in tempo di crisi.

SUL PODIO

A fianco del vincitore si sono piazzati due post concreti e filosofici al tempo stesso:
• “Master in tempo di crisi: la formazione serve ancora a qualcosa?”: si sente sempre più forte il bisogno di formazione in un mondo che cambia così velocemente e al tempo stesso ci si interroga sulla reale utilità di investire su se stessi e sulla propria formazione.
• Terzo posto exequo per due post legati alle Borse di studioBorse di studio per Master: criteri di assegnazione” e “Borsa di studio: me la gioco al colloquio”: in un momento storico in cui le risorse per la scuola e la ricerca sono sempre minori, c’è un forte interesse per capire come fare a trovare e conquistarsi una borsa di studio che ci aiuti nella crescita professionale.

POST CALDI

Altri post di grande interesse e in ascesa sono legati alla scelta del master giusto:
• “Master per neolaureati e per lavoratori”: due esigenze e disponibilità temporali così diverse che richiedono formule e soluzioni specifiche.
• “Master: come trovare quello giusto?”: la domanda esistenziale fondamentale di ogni studente.

PIÙ COMMENTATO

• Il post in assoluto più commentato è stato “Master in tempo di crisi: la formazione serve ancora a qualcosa?” con 5 commenti, confermando quanto questa domanda sia fondamentale.
• Al posto d’onore con 4 commenti “Master post laurea: in Italia o all’estero?” dilemma che attanaglia la generazione della fuga dei cervelli.

UN PUBBLICO GLOBALE

Tra i nostri visitatori gli italiani sono di gran lunga la maggioranza, ma il blog di mister master riceve visite in modo continuativo anche da altri Paesi. I Paesi che hanno mostrato il maggior interesse per il nostro blog sono gli Stati Uniti e la Germania, seguiti da Regno Unito, Corea del Sud e Federazione Russa.

CHE SODDISFAZIONE

In sintesi, Mister Master Blog ha saputo proporre spunti interessanti di discussione che hanno catturato l’interesse degli studenti e degli addetti del settore formazione. In questi primi due mesi il blog di mister master ha saputo catturare, con la sola forza dei suoi contenuti, più visitatori di siti da tempo affermati nel mondo della formazione.
Questo grazie a Google che ha dimostrato di apprezzare i contenuti proposti dal nostro blog, posizionandoli in poco tempo nelle prime posizioni delle sue ricerche. E grazie anche alle attività promosse nei social network, in particolare alla pagina facebook di Mister Master Blog.

IN CONCLUSIONE
Due mesi molto positivi per l’interesse e i feedback dimostrati dai lettori.
Non siamo, né potremo mai essere, un grande blog generalista come il blog di Beppe Grillo, Auto blog oppure TV blog. Continueremo nella nostra missione di aiutare gli studenti a capire quale master scegliere.


E voi, quanto spesso leggete i post di Mister Master Blog?

martedì 14 dicembre 2010

Formazione: l'Europa va a fuoco



La Formazione sta a cuore, ovvero: Formazione e rivoluzione.
Cosa c’entrano questi due termini? Le reazioni alla Riforma Gelmini ci hanno ormai abituati da settimane, per non dire mesi, ad uno sguardo vigile sulla comunità non solo dei giovani studenti ma di tutti i protagonisti coinvolti. Parliamo di adolescenti, universitari, genitori, docenti, accademici, addetti alla cultura, politici, organi istituzionali. Nati, non. Tutti.
La comunità del web è costantemente mobilitata e, fatto raro, ci troviamo in una situazione che non ha bisogno di sensibilizzazione ai contenuti o di informazione ai fatti: questa è una reazione spontanea ed anzi, si spende molto in termini dire e fare in proposito. Indice di una realtà che tocca vite presenti e destini (quali?) futuri, apprendere che tutto questo riguarda le generazioni di tutto un mondo ha un non so che di confortante e allo stesso tempo sfiduciante. La specie umana è votata al cambiamento ma, se si tratta di un cambiamento subìto, depotenzia gli intenti. Vedere questa fragilità collettiva rispecchiata in milioni di simili crea un senso di appartenenza e allo tempo incrementa un vuoto. Di senso, di spazio, di tempo.
Milano, Teatro La Scala. La prima de La Valchiria  diventa occasione di scontro, registra una voce collettiva che urla a gran voce No! ai tagli alla cultura e invoca aiuto al presidente Napolitano. Feriti a seguire.
Londra, Camera dei Comuni. Il Parlamento appoggia il disegno di legge che prevede tasse universitarie triplicate (parliamo di un sistema universitario che rischia di diventare il più costoso al mondo con una media di circa 9.000 pound annuali, proprio là dove, un tempo, allo studente europeo e non per forza cittadino inglese veniva garantita un’assistenza egregia ed esemplare). Decine di migliaia di persone inveiscono contro i reali e contro un disegno che non è solo quello di legge ma soprattutto un bozzetto del loro futuro prossimo: giovani investiti di un onere sproporzionato, ovvero pagare le spese del costo di una crisi generalizzata che non è più un fatto monetario bensì culturale.
Che cos’è l’economia se non quotidiano che intreccia scelte di individui, dentro la storia?
In questo blog si parla di formazione (master, corsi di alta formazione, corsi di specializzazione), ovvero forme di studio avanzato, che stanno in cima al percorso individuale delle giovani leve. E così continuerò a fare, poiché la macchina formativa che sembra, in apparenza, spezzarsi deve relazionarsi ai cambiamenti resistendovi, per continuare a garantire l’adeguata forma educativa e culturale a tutti coloro che scelgono di perseguirla.
Il diritto allo studio (nella pratica: corsi gratuiti, borse di studio, ecc.) è parte di una catena di valori che va difesa tanto quanto la garanzia di una pensione e ogni contributo dovuto, all’interno di una società di individui. E’ sì retorico ma la retorica aiuta a ricordare, in tempo di crisi, gli elementi semplici e vitali su cui troppo spesso si specula a caso.
Le manifestazioni dei caldi anni ’70 sono un lontano e sbiadito modello di riferimento: la speranza che si stiano gettando le basi per un nuovo futuro va al di là di credo e posizioni. Perché l’unica cosa che conta è mantenere integra la libertà di migliorarsi nella varietà e nella specificità dei propri caratteri. 
Un caldo augurio, se non ottimistico, di speranza, perché la formazione è, in fin dei conti, il cuore dell’evoluzione. 




lunedì 13 dicembre 2010

Master a Firenze



Master a Firenze: un sogno per gli studenti che amano la cultura, il paesaggio e il buon cibo. Facile da raggiungere e piacevole da vivere, Firenze offre master e corsi di alta formazione di sicuro interesse, in particolare nel campo dell’arte e della moda.

MASTER A FIRENZE
Per chi cerca un master a Firenze, la scelta è certamente ricca ed interessante, in particolare per quei corsi di specializzazione e master dell’università di Firenze (UniFi) e di altri centri di formazione che fanno leva sul secolare patrimonio culturale del capoluogo della regione toscana: arte, cultura e moda; a cui si aggiungono master in architettura e master in psicologia per un’offerta formativa di sicuro interesse.
L’Università di Firenze propone master di primo livello e master di secondo livello che permettono agli studenti di specializzarsi nelle diverse facoltà: Agraria, Architettura, Economia, Ingegneria, Lettere e Filosofia, Medicina e Chirurgia, Psicologia, Scienze della Formazione, Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, Scienze Politiche. L’Università di Firenze mette a disposizione numerose borse di studio per master.
Per chi è appassionato di moda e vuole frequentare a Firenze un master legato alla moda e al design – settori in cui il made in Italy è ancora vincente nel mondo – Firenze offre un’opportunità importante. Polimoda è un centro di alta formazione per il settore moda riconosciuto a livello internazionale: forma tutti i principali profili del settore – dal design, al marketing e management, alla comunicazione – in costante contatto con il mondo delle imprese. Polimoda è diviso in due dipartimenti: Design e Marketing. In ciascun dipartimento vengono attivati a Firenze master in lingua italiana e lingua inglese, corsi di preparazione, corsi post diploma, corsi estivi, corsi finanziati e persino lezioni private. Polimoda è un centro di eccellenza che deve il suo successo alla fedeltà ai valori costitutivi, tradizionali e moderni allo stesso tempo: dinamicità e innovazione, valorizzazione del talento, attenzione allo sviluppo del territorio, internazionalità.
Un interessante master a Firenze è il Master Arte della moda di Accademia Italiana. Il percorso formativo prevede il contatto con stilisti ed industrie, lo studio delle strategie legate alla comunicazione visiva e all'uso dei media, la progettazione e la realizzazione di abbigliamento e di accessori. La moda è intesa come sistema globale dove le varie aree d'interesse interagiscono e dove lo stilista-creatore diviene una figura chiave dotata di ampia flessibilità oltre che di competenze specifiche.
Per chi volesse trovare un master gratis, può cercare nei corsi finanziati dalla regione toscana, oppure utilizzare il servizio chiedi borsa del sito Master4You.


CITTÀ DI FIRENZE
Il Comune di Firenze ha una storia secolare, ricca di tradizione, arte e letteratura. Dante Alighieri, Giovanni Boccaccio, Filippo Brunelleschi, Pietro Cimabue, Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti sono solo alcuni dei più noti personaggi che hanno dato lustro alla città toscana nell'antichità. Negli anni più recenti gli eroi della città sono stati il calciatore argentino Batistuta e i “mecenati” Della Valle.
Frequentare un master a Firenze offre l’impareggiabile opportunità di vivere in una delle più belle città italiane, ricca di gusto architettonico e gastronomico. Trascorrere del tempo a Firenze per turismo può essere una buona idea per conoscere di persona la città e le scuole di formazione presenti sul territorio.
Nel capoluogo della regione toscana si possono trovare molti corsi e dopo aver frequentato un master a Firenze si ha anche la possibilità di trovare lavoro, magari proprio nel settore della moda o della conservazione dei beni culturali.

Firenze è una città facilmente raggiungibile da tutta Italia. L'aeroporto Amerigo Vespucci è uno scalo internazionale che dista solo 5 km dal centro città. Firenze è anche un nodo di primaria importanza nella rete ferroviaria italiana, si raggiunge facilmente dalle principali città del nord ed è a circa 1 ora e mezza di treno da Roma. I treni ad alta velocità raggiungono Firenze da Bologna e Roma.


SCEGLIERE UN MASTER A FIRENZE
È sicuramente una buona idea, per la qualità dell’offerta formativa e della vita nella città di Firenze. Chi cerca un master a Firenze può consultare il sito Master4You che presenta le migliori scuole e i master più interessanti della città di Firenze.

Chi di voi ha già frequentato un master a Firenze?

giovedì 9 dicembre 2010

Master post laurea: in Italia o all'estero?


Master post laurea: una volta deciso di seguirne uno e confrontate le diverse offerte del territorio sembra chiaro quale percorso scegliere. 
In realtà il master giusto non è solo quello che risponde a questi criteri di ricerca.
Il master giusto dev'essere collocato in una scelta più ampia:
1. in relazione al settore di specializzazione;
2. in relazione a dove si desiderano sviluppare le proprie competenze.

La formazione è una sorta di specchio della propria identità: cresco in un dato contesto, scelgo date scuole e in parallelo coltivo interessi che si fanno sempre più specifici - dallo sport all'hobby che diventerà una passione, e così via. Spesso  non ci si rende neppure conto di quanto gli anni della formazione siano determinanti alla creazione di una figura precisa di se stessi. A meno di trent'anni ci si guarda alle spalle e si comincia a vedere che cosa si è costruito passo dopo passo e, diciamolo, sacrificio dopo sacrificio. 
Ci sono studenti che non hanno mai preso in considerazione l'ipotesi di spostarsi dalla propria città natale per la fortuna di aver trovato lì tutte le opportunità cercate, oppure per un semplice senso di appartenenza; altri ancora hanno dovuto mettere in conto (tasche permettendo) una formazione lontano da casa per necessità (facoltà universitaria non esistente lì ad esempio). Qualcun altro ancora, magari in seguito ad un'esperienza di studio all'estero (Erasmus, corsi estivi) non ha mai, al contrario, dubitato di potersi spostare dall'Italia per trovare un master post laurea e una soddisfacente collocazione. 
L'estero, soprattutto oggi, sembra la meta di molti. 
Tolto il fenomeno di fuga di cervelli che aumenta di giorno in giorno, più spesso indipendente dalle volontà individuali, in molti vedono nell’ Europa, America ed anche paesi del Terzo Mondo terreno di occasioni di ricerca, studio, occupazione, specializzazione in contesti multiculturali, dove le lingue diventano un presupposto imprescindibile e le attività appaiono in forte e perenne fermento.
A cosa mira dunque chi sceglie di frequentare un corso di specializzazione o un master? La terra straniera più efficiente di quella nostrana? I contenuti più validi? Le opportunità inarrestabili? La crisi limitata solo a noi?
Le implicazioni sono, come sempre, troppo ampie e solo la soggettività di ciascuno può operare la riflessione più adatta a sé. Detto questo, alcuni pensieri in generale vale la pena lanciarli, quanto meno per chi si trova all'inizio di questa decisione:

. un master post laurea riflette metodologie di lavoro e approcci professionali, in modo verosimile, del paese in cui è organizzato: linguaggi e terminologia (fatta eccezione per l'universale lessico inglese) e figure professionali distribuite nei vari settori sono fatti specifici di luogo in luogo.

. i docenti di un master o un corso di formazione sono portavoce di quanto sopra ed anche testimoni diretti di esperienze reali e vissute simultaneamente all'attività didattica. 

. l'azione di placement successiva alla maggior parte dei master riflette chiaramente la situazione locale.
Tolti gli istituti e i centri di formazione responsabili che hanno convenzioni specifiche con aziende straniere all'estero, l'opportunità di svolgere uno stage o una collaborazione a seguito di un master post laurea dipende dall'organizzazione locale.

Posto questo, un master post laurea svolto in Italia offre una ricchezza curriculare notevole in quanto ad organicità di percorso e ad esperienza di un dato settore. Se al termine di un master si sceglie di fare esperienza all'estero il candidato sarà inserito per la sua speciale competenza e potrà svilupparla anche lontano, una volta assorbite le regole di casa. A seguire, tutto ciò che ha una utilità e valenza formativa e di esperienza diretta, svolta all'estero, sarà patrimonio importante che andrà a completare un profilo già ben forgiato e ben impostato.

In altre parole: per andare a conquistare il mondo conviene partire già ben armati di tutti gli strumenti del mestiere.

Conseguire un titolo di specializzazione in terra propria permette certamente di godere di una serie di opportunità legate all’organizzazione del master. E, come sempre, il nuovo sito www.master4you.it a breve attivo, permetterà di trovare le migliori offerte di master presenti sul territorio: ovvio che, in questo discorso, l’aspetto economico ha un suo senso fondamentale.

E tu, hai scelto di seguire il tuo master post laurea all'estero o in Italia?


venerdì 3 dicembre 2010

Master: i settori che lo richiedono.

Master specializzazione

Master: alcuni settori del mercato richiedono un titolo di specializzazione dopo la laurea?
Il master è sempre necessario  o se ne può fare a meno?
Abbiamo già affrontato il tema in precedenza, nel chiederci  se un master fosse utile, oggi giorno soprattutto; ora soffermiamoci sulla possibilità che alcuni settori possano esigere una preparazione competitiva, aggiornata, al passo con le tendenze.
Per capire meglio questo punto andiamo per un momento altrove. Ho spesso sentito giovani studenti esclamare: ‘ Il mio sogno è lavorare nel mondo della moda!’ oppure ‘Costi quel che costi voglio entrare nel management sportivo!’ o ancora ‘Sin da piccolo mi vedevo al fianco di una grande star di Hollywood’ e, ancora, ‘Sono cresciuto a pane e ingegneria nucleare, io. Il prossimo Nobel sarà il mio’.
Ottima l’ambizione e irrinunciabile il sogno; questo ci fa tuttavia riflettere sulla distinzione, spesso non operata, tra il settore merceologico e le differenti competenze, tra il segmento di mercato e le aree di lavoro.
E così, a chi Tom Ford compare in sogno ogni notte chiederemo se per lui, nella moda, può fare differenza una carriera nell’ufficio stile o nel dipartimento marketing. A chi ha Maradona tatuato sul polpaccio, se può fare differenza occuparsi del booking e dell’organizzazione oppure delle relazioni pubbliche. A chi spera di incontrare Kabir Bedi in un negozio di pellicce, potremmo chiedere per quale reparto prevede un oscar nella sua carriera. Per finire, a chi, a cena, ha frequenti  visioni di Pierluigi Nervi che disegna formule sulla tovaglia potremmo sussurrare dalla cucina se il nobel sarà assegnato per studi sull’energia solare o sulla meccanica quantistica.
Scusate la digressione, era solo per precisare quanto spesso si abbia poca consapevolezza, andando per ordine:  nel dare un nome ai propri interessi, nel trovare una precisa e reale corrispondenza tra la mansione e il ruolo e nell’analizzare questi nel settore di riferimento, indagando sui percorsi di studio necessari.
Una volta definito questo si tenga presente che in settori fortemente caratterizzati (ad esempio quelli sopra citati) non è importante solo una spinta motivazionale che rasenta la manìa, poiché in sede di selezione sarà  puntualmente appurato il grado di preparazione nella posizione aperta e il percorso di approfondimento che vi avrà condotto fin lì.

Formazione specialistica e master indirizzano al percorso del proprio futuro: sceglierli nel modo giusto implica:
. avere idee chiare sull’obiettivo (vocazione personale + raccolta di informazioni sulla data area)
. sviluppare spirito di aggiornamento costante del settore (lingua inglese + consultazione di media trade)
. riconoscere profondamente e realisticamente le proprie caratteristiche (puntare su elementi di forza + coltivarli).
Il respiro internazionale che molte aziende possiedono implica un costante aggiornamento di metodi e contenuti della propria competenza: è proprio qui che giace indiscussa la valenza di un master. In questo modo non solo si otterrà un grado di competitività maggiore ma si avrà anche l’occasione di ricevere preziosi insegnamenti da esponenti del settore che, a loro volta, dettano in contemporanea le nuove regole del mercato.
Informarsi e ricercare i centri di formazione e i corsi di specializzazione disponibili sarà più facile, a breve, grazie a Master4You.
E tu hai scelto un master o una specializzazione in un settore specifico?

mercoledì 1 dicembre 2010

Centri di Formazione Responsabili.



Centri di Formazione universitari e privati hanno sempre meno fondi, a causa della crisi e della riduzione degli studenti iscritti a master e corsi di alta formazione. Come ribaltare questa situazione? Premiando i CENTRI DI FORMAZIONE RESPONSABILI che offrono agevolazioni economiche e non agli studenti. Questi enti di formazione otterranno più iscritti e avranno più risorse a disposizione per migliorare e aggiornare la loro offerta formativa. Come si può fare?

La qualità ha un prezzo. I centri di formazione che vogliono proporre percorsi formativi di qualità devono investire tempo e denaro per:
• progettare il master o il corso di specializzazione,
• selezionare e coordinare i docenti,
• offrire agli studenti aule, strutture e materiali adeguati,
• occuparsi dell’orientamento e del placement.
Un master di qualità ha un costo elevato per il centro di formazione che lo realizza. Non è pensabile che un corso di alta formazione possa essere erogato gratuitamente. A meno che sia una terza parte (diversa dallo studente) a sostenere il costo: lo stato, un ente locale, un’associazione o un’azienda. Se un soggetto esterno mette a disposizione i fondi per coprire i costi, lo studente può frequentare un master gratis sfruttando le Borse offerte. Nell’attuale situazione di crisi generalizzata, si stanno significativamente riducendo i fondi messi a disposizione da questi enti terzi.

In che modo i centri di formazione possono venire incontro agli studenti? Atteso che non è possibile far partecipare gratuitamente tutti gli studenti, le domande chiave sono due: chi aiutare e come aiutarlo?

1. CHI AIUTARE?
> I migliori: studenti che hanno un percorso accademico e/o professionale di successo.
Da valutare:
1. i parametri da utilizzare e come ponderarli tra loro,
2. quali prove di selezione/valutazione attivare in ingresso,
3. quali prove di valutazione attivare alla fine del corso.
> I bisognosi: studenti validi che hanno una situazione economica famigliare disagiata.

Da valutare:
1. quali parametri economici prendere in considerazione

Molti centri di formazione utilizzano una combinazione di questi criteri con diversi coefficienti di ponderazione, nel tentativo di rendere il più equo possibile il giudizio. Offrire una borsa di studio agli studenti più meritevoli e più bisognosi ha degli effetti solitamente molto positivi per la scuola, soprattutto per l’impatto positivo sugli indicatori della Responsabilità Sociale d’Impresa dell’istituto.


2. COME AIUTARE?

> Borsa di studio a copertura totale o parziale.
È il criterio maggiormente adottato per favorire gli studenti più bisognosi. In alcuni casi di grave disagio economico, è necessaria la borsa di studio totale.
> Altre agevolazioni, non solo economiche.

È il criterio utilizzato quando si premiano gli studenti migliori. Si può prevedere vitto e alloggio, uno sconto sulla quota di partecipazione o la possibilità di finanziarsi a costo zero, oppure servizi aggiuntivi come corsi di lingua ed esperienze all’estero.

Offrire una borsa di studio agli studenti migliori ha effetti positivi sulla buona riuscita del master e dà lustro al centro di formazione nel tempo. In alcuni casi assegnare borse di studio totali può indurre una riduzione dell’impegno durante il corso di formazione da parte dei beneficiari.


I centri di formazione responsabili che si pongono nell’ottica di aiutare gli studenti, offrendo delle agevolazioni per partecipare ai loro master e corsi di alta formazione, svolgono un’attività socialmente utile e meritevole.

Master4You, il nuovo sito che si propone di far incontrare domanda e offerta di master, darà il massimo risalto e appoggio possibile a questi centri formazione responsabili pubblicando le loro borse di studio rivolte agli studenti.

È giusto offrire agli studenti la possibilità di migliorare la loro preparazione frequentando un master di qualità ad un prezzo equo. È altrettanto giusto riconoscere e premiare gli sforzi di questi Centri di Formazione Responsabili e fare in modo che vengano ricompensati da una maggiore affluenza di studenti e da un rafforzamento della loro immagine.


E voi, cosa pensate che dovrebbe fare un centro di formazione responsabile?

lunedì 29 novembre 2010

Master per neolaureati e per lavoratori.



Master per neolaureati e per lavoratori: sempre più persone pensano ad un master in funzione di un successo professionale. Per acquisire conoscenze necessarie per trovare lavoro, per sviluppare competenze utili per fare carriera. Un master può essere la strategia vincente, a patto di scegliere il master giusto.

Quale collegamento esiste tra la partecipazione ad un master e il successo lavorativo?
• secondo alcuni la partecipazione ad un master non influenza il livello di occupazione o la retribuzione media;
• secondo altri, frequentare un master o un MBA prestigioso è garanzia di successo professionale.

Chi ha ragione? Qualcuno mente o ha dei dati parziali? In realtà il successo professionale è determinato prevalentemente dalle capacità personali (oltre che dalla fortuna e dalle raccomandazioni, ma di questo parleremo in futuro). Le capacità personali possono essere arricchite dalla partecipazione ad un master, MBA, o corso di alta formazione manageriale. L’importante per neolaureati e lavoratori è scegliere il master in funzione dei propri bisogni. Si deve trovare un master che dia ciò che non si ha:

• conoscenze tecniche,
• competenze manageriali,
• network professionale,
• un titolo di prestigio...


Ci sono due tipologie di soggetti che possono partecipare ad un master o corso di formazione, in vista di risultati sul piano professionale del lavoro e della carriera:
1. giovani laureati in cerca del primo lavoro
2. lavoratori che vogliono cambiare lavoro e fare carriera

1. MASTER PER NEOLAUREATI > Giovani laureati in cerca del primo lavoro.
Sempre più spesso i neolaureati non hanno le competenze richieste dal mondo del lavoro. Questo “deficit” può essere generato da diversi fattori:
• studi universitari poco aggiornati e orientati al mondo produttivo
• scarso impegno dello studente ad apprendere e approfondire
• esigenze crescenti da parte delle imprese a seguito della dinamicità dei mercati
Per colmare il gap, i neolaureati decidono di frequentare un master post laurea.
Il Master per i neolaureati è un’ottima soluzione se:
• si desiderano approfondire alcuni temi specifici (neolaureato in scienze della comunicazione decide di specializzarsi con un master in eventi culturali),
• si desidera ampliare o ri-orientare il proprio profilo (neolaureato in scienze umanistiche che decide di prepararsi al mondo del lavoro attraverso un master in marketing e comunicazione).

2. MASTER PER LAVORATORI > lavoratori che vogliono cambiare lavoro e fare carriera.
Il mondo del lavoro, incalzato dalla competizione globale, richiede ai lavoratori di sviluppare nuove competenze, spesso in tempi rapidi. La riduzione dei budget aziendali destinati alla formazione interna costringe i dipendenti a cercare all’esterno dell’azienda la formazione di cui hanno bisogno. Il lavoratore potrà frequentare corsi serali o master in formula weekend (a meno che decida di prendersi un anno sabbatico e iscriversi ad un prestigioso MBA).
Il Master per i lavoratori è un’ottima soluzione se:
• si vuole fare carriera e si ha bisogno di integrare e aggiornare le proprie competenze tecniche o manageriali,
• si vuole cambiare lavoro (o si ha la necessità di re-inserirsi nel mondo del lavoro) e si cercano nuove competenze e un titolo che le certifichi.


Neolaureati e lavoratori devono trovare il master più adatto a loro, scegliendo con cura tra i master disponibili.

Il sito Master4You vuole dare un contributo, attraverso la selezione dei migliori master italiani. Attraverso il servizio Cerca Master, gli studenti potranno:
1. selezionare le caratteristiche del master (sede di svolgimento, argomento, frequenza),
2. individuare con chiarezza nelle schede master i punti forti di ciascun master.


Quanti di voi hanno frequentato un master da neolaureati o un corso di specializzazione da lavoratori? E quanti hanno seguito sia un master per neolaureati e poi uno per lavoratori?

venerdì 26 novembre 2010

Borse di Studio Inpdap: cosa sono.



Borse di studio Inpdap restano forse uno degli ultimi baluardi a difesa del diritto allo studio. Ma come funzionano e a chi sono destinate? Secondo me sono un bene assoluto ma un male relativo.

L’Inpdap è l’Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell'Amministrazione Pubblica e sostiene gli studenti mettendo a disposizione ogni anno borse di studio a parziale rimborso delle spese sostenute nell’anno scolastico/accademico appena trascorso. Le borse di studio Inpdap coprono anche la partecipazione a master e corsi di specializzazione post lauream.
Quindi i figli dei dipendenti pubblici possono ottenere delle borse di studio che li aiutino nel loro percorso formativo, premiando il loro merito. Non permettono di fare un master gratis, ma danno un contributo successivo. Questo è in assoluto un fatto positivo, perché permette ad un gran numero di studenti (i dipendenti e i pensionati pubblici sono la categoria più numerosa in Italia) di avere un beneficio concreto.
La ratio sottostante l’istituzione delle borse di studio Inpdap è quella di agevolare e favorire una determinata categoria (in questo caso i figli degli associati al fondo Inpdap). Non c’è nulla di male in questo: tutte le categorie e le associazioni (professionali, politiche, sociali,…) si adoperano per garantire particolari tutele (vantaggi o privilegi a seconda dei punti di vista) ai loro appartenenti. L’entità e l’ampiezza delle tutele dipende dalla forza (numerica, economica e politica) della categoria/associazione.
Lo Stato deve tutelare gli interessi e sostenere i diritti di tutti i cittadini (possibilmente favorendo quelli più svantaggiati). Mano a mano che lo stato, per mancanza di fondi o di volontà politica, si ritrae da questo suo compito, a sostenere i singoli ci devono pensare gli enti locali e diverse categorie e associazioni. Cosa determina questo slittamento? Determina che il livello di sostegno ricevuto dall’individuo è funzione della categorie/associazioni di appartenenza. Se sono figlio di un amministratore di un ente piemontese, posso ottenere borse di studio dall’Inpdap, dalla Regione Piemonte e dalla federazione dei dirigenti industriali. Se sono figlio di un disoccupato calabrese potrei non avere fondi a disposizione.

Al diminuire degli investimenti statali (rivolti a tutti), cresce la diseguaglianza e la discriminazione. Se un individuo appartiene a categorie deboli e non è incluso in importanti associazioni, ti trova da solo a dover far fronte alle sue necessità. In questo senso l’attribuire dei benefici solo agli appartenenti ad una determinata categoria (le borse di studio Inpdap sono un caso importante) può essere visto come un male relativo, perché di fatto “punisce” ingiustamente gli esclusi.

Abbiamo quindi tre livelli di tutela nei quali il singolo individuo può rientrare:
1. Tutela statale
2. Tutela di categoria/associazione
3. Tutela individuale

Il progressivo passaggio dalla tutela statale (stato sociale) alla tutela individuale è oramai evidente in molti ambiti: dalla previdenza integrativa (fondi pensione di settore e previdenza individuale) fino alla formazione (dal diritto allo studio, alle borse di studio Inpdap al taglio delle risorse).


Il sito Master4You vuole essere una risposta per tutti quegli studenti, privi di tutele statali e di categoria, che ambiscono ad una formazione professionale di qualità. Il sito si propone di offrire un aiuto concreto ai giovani laureati in cerca di formazione e di uno sbocco lavorativo ma anche ai lavoratori desiderosi di crescere professionalmente per fare carriera o di riqualificarsi per rientrare nel mondo del lavoro. Il sito offrirà due servizi esclusivi:

Chiedi Borsa: possibilità di chiedere alle migliori scuole una borsa di studio individuale. Lo studente potrà facilmente compilare un suo profilo e inviarlo a tutte le scuole di suo interesse perché lo valutino. Le scuole potranno così offrire delle borse di studio sulla base di caratteristiche specifiche degli individui (legate al merito, alle competenze o al disagio economico)
Cerca Offerte: possibilità di trovare rapidamente tutte le offerte disponibili rivolte a tutte le persone con determinate caratteristiche. Le offerte possono essere borse di studio totali o parziali, agevolazioni per chi si iscrive entro una certa data, premi per chi ha buoni voti o anni di esperienza lavorativa.

Il sito Master4You vuole andare oltre le borse di studio Inpdap, facendo proprio e adattandolo il nome dell’istituto INPDAP : Incredibile Non Prevedere Delle Altre Prospettive.

Chi di voi ha ottenuto nella sua vita una delle borse di studio Inpdap?