lunedì 10 gennaio 2011

Riforma Gelmini: gli studenti giudicheranno i professori (4)



Riforma Gelmini: il mondo all’incontrario. È pensabile e utile far dipendere il futuro degli atenei dal giudizio dato dagli studenti stessi?


Gli studenti valutano i professori.
Gli studenti valuteranno i professori e questa valutazione sarà determinante per l'attribuzione dei fondi alle università da parte del ministero dell'Istruzione.

In pratica, il giudizio dato ai professori da parte degli studenti diventerà decisivo per decidere a quali università erogare i fondi e a quali no. È una follia, una decisione ovvia o cosa?



Questionari di valutazione della singola Scuola
Cominciamo con il dire che la grande maggioranza delle business school private ha già da anni un articolato sistema di valutazione dei docenti da parte degli studenti. L’obiettivo (oltre che tenere sulla corda i docenti spronandoli a dare sempre il massimo) è quello di migliorare progressivamente il corpo docente e l’offerta didattica complessiva. Il sistema funziona molto bene quando è organizzato in maniera professionale e articolata e prevede momenti di confronto tra rappresentanti della scuola, docenti e studenti (necessari per interpretare nel modo più corretto i giudizi espressi nei questionari di customer satisfaction compilati dagli studenti). Il sistema ipotizzato dalla riforma Gelmini quindi funziona molto bene in strutture medio-piccole, oppure in strutture anche grandi ma che dedicano molte persone alla gestione di questo servizio.


Sistema centralizzato
Se invece i questionari con i giudizi degli studenti arrivano – magari on line - direttamente al ministero della Gelmini (non possono riceverli dalle università, perche queste potrebbero correggere i questionari), la valutazione che ne verrebbe fatta sarebbe meramente quantitativa: una sorta di pagella del fantacalcio che determinerebbe il futuro dei professori e delle università.
Un sistema del genere potrebbe funzionare a patto che:

  • i questionari di valutazione fossero pensati da super esperti in grado di tenere conto delle innumerevoli differenze esistenti tra università, facoltà e indirizzi di studio
  • l’algoritmo di ponderazione impostato per il sistema di valutazione sia molto “intelligente” ed adattabile
  • gli studenti dedichino il giusto tempo e cura alla compilazione dei questionari
  • i questionari vengano effettivamente processati dal sistema in tempi rapidi



C’è poi un altro punto sollevato dalla riforma Gelmini, punto filosofico ma con pesanti ricadute pratiche: è utile che lo studente giudichi il professore?

Sicuramente il giudizio degli studenti può aiutare il professore a tarare al meglio i suoi interventi formativi in quella specifica classe. Ma se la carriera del professore e il futuro dell’università dipendono significativamente dai giudizi degli studenti non potremmo avere degli effetti indesiderati?
In teoria valutare i docenti ha come obiettivo migliorare la didattica, al fine di ottenere giovani più preparati. Mi aspetto che le università migliori “producano” laureati che performano meglio nei test internazionali, sviluppano progetti di ricerca apprezzati, trovino più facilmente lavoro.
Proviamo ad immaginare un possibile scenario, nel caso divenisse operativa la valutazione quantitativa prevista dalla riforma Gelmini.

  • Ateneo A: docenti severi, esami difficili, alto tasso di bocciature: mediamente gli studenti si laureano fuori corso e con voti medi
  • Ateneo B: docenti comprensivi, esami facili, basso tasso di bocciature: mediamente gli studenti si laureano in corso e con voti alti.

Il Governo premierà l’Ateneo B e farà chiudere l’Ateneo A, perché l’ateneo B:

  • prepara studenti migliori (si laureano prima e con voti maggiori)
  • riceve dagli studenti giudizi migliori (perché sono più soddisfatti)

Evviva, finalmente anche in Italia si premia il merito. Peccato che la riforma Gelmini ottenga il risultato opposto. Ed è facile capire il perché. Gli studenti dell’ateneo A escono in realtà molto più preparati e capaci degli studenti dell’ateneo B, perché hanno dovuto studiare di più e sostenere prove più dure. Il sistema di valutazione previsto dalla riforma Gelmini rischia di far chiudere gli atenei migliori e premiare gli altri.


Per approfondire:


E voi quali effetti pensate che porterà il nuovo sistema di valutazione dei professori da parte degli studenti previsto dalla riforma Gelmini?

2 commenti:

  1. Effettivamente il rischio è l'arbitrarietà totale

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  2. è uscito l'elenco dei super professori che dovranno giudicare gli atenei e, come nel processo di Biscardi, è scoppiata la bagarre!

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