venerdì 15 aprile 2011

Responsabile comunicazione: studiare per diventarlo?



Responsabile comunicazione: studiare per diventarlo? Una figura professionale che, proprio nel mezzo della crisi economica non sembra cedere al mercato, è quella che si occupa di gestire l’immagine e la notiziabilità di un marchio, di un’azienda o di un evento.

Responsabile comunicazione: chi è costui?
Si tratta di una figura professionale complessa e multi tasking, potremmo dire, perché deve sviluppare un piano di comunicazione legato alle esigenze di visibilità richieste e, per questo, dipende direttamente da:
- un piano di marketing che ne fissi obiettivi attraverso un momento di analisi; un budget totale da distribuire tra le varie azioni e una tempistica che definisca l’andamento dell’attività totale.
- Una strategia globale pianificata in funzione del tipo di comunicazione (eventi, comunicazione istituzionale, ufficio stampa, pr, pubblicità, media, ecc.; l’insieme di queste attività o solo alcune di esse).
- Un reperimento e coordinamento di tutte le risorse (personale, fornitura, mezzi).
- Un’attività di feedback, successiva all’evento vero e proprio (che si tratti di un evento fisico o di un’uscita editoriale, della diffusione di materiale istituzionale o della realizzazione di una campagna web), fondamentale per verificare l’efficacia dell’azione.

Responsabile comunicazione: perché resiste alla crisi?
Data la difficoltà di alcune aziende o marchi di mantenere il proprio standard produttivo e visto il sempre maggiore aumento della concorrenza sul mercato (sia che si tratti di servizi o prodotti), la comunicazione è in generale l’unico investimento tangibile in grado di rendere visibile la propria realtà nel mare magnum attuale.
Inoltre la comunicazione si pratica su un terreno che ne incrocia moltissimi altri: l’area progettuale e strategica del marketing, quella operativa della relazione con  fornitori, quella formativa delle risorse umane, quella creativa del corpo pubblicitario e quella di pianificazione nel rapporto con i media. Questo orizzonte di competenze rende la figura assai versatile.

Responsabile comunicazione: è così necessario intraprendere un percorso di formazione specifica per assumere questo ruolo oppure è sufficiente un po’ di pratica sul mercato?
Se la comunicazione è un’area in cui si può agire tranquillamente su più livelli e dove è sicuramente possibile ‘farsi le ossa’ in realtà mediamente piccole dove sono raggruppate in una, più figure professionali, tutt’altro discorso va fatto per chi ambisce ad un ruolo di responsabile comunicazione.
L’esercizio della parte operativa, l’allenamento sul campo vero e proprio dello svolgimento delle diverse fasi è infatti qualcosa che si apprende molto più praticando che non teorizzando; d’altra parte la strategia, il linguaggio di ruoli contigui e interdipendenti da quello di responsabile, invece, vanno alimentati da una preparazione precisa e sicura.
Occuparsi di comunicazione è una cosa seria: il fatto di progettare la regia di un evento nautico, ad esempio, non equivale a respirare sole e vento in costume con un cocktail in mano. Magari sì, ma non certo nelle vesti di fruitore!
Onerosi sono gli investimenti operarti dalle aziende per centrare un obiettivo di comunicazione e questo richiede uno spiccato senso di responsabilità e profonda conoscenza della professione.

Responsabile comunicazione: alcuni laureati nascono con questa vocazione nel cuore (a volte con poca cognizione di causa), altri giovani lavoratori sperimentano per caso il contesto lavorativo e decidono di approfondirlo seriamente attraverso corsi di alta formazione, master.
Ottimi sono, in questo senso, i percorsi di formazione proposti in tutta Italia (Milano resta la capitale della comunicazione ma va detto che negli ultimi anni, molte città hanno sviluppato questo aspetto in maniera decisiva).
I costi di master e corsi di alta formazione variano non di poco ed è sempre possibile trovare offerte di master disponibili.

Per approfondire:



E tu, hai mai pensato di essere un responsabile comunicazione?

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