domenica 7 dicembre 2014

DOPO LA SCUOLA, COSA SCEGLIERE: LAUREA SCENTIFICA O LAUREA UMANISTICA?



Il dilemma, una volta conclusa la scuola superiore è sempre quello: buttarsi a capofitto in una facoltà scientifica, che offre la possibilità di intraprendere carriere lavorative ben specifiche e dettagliate, oppure frequentare un corso umanistico, magari meno specializzato ma sicuramente con più margine d’azione? Non esiste una risposta esatta, esiste una risposta semplice: It’s up to you, ovvero dipende da te stesso. Dipende dalle abilità che possiedi, se ritieni che le tue capacità possano permetterti un percorso relativamente facile da raggiungere e senza troppi ostacoli, se credi che pur non essendo bravo in materia, con un piccolo sforzo e uno studio maggiore, riuscirai comunque a laurearti, se è quello che ti piace e vorresti fosse il lavoro della tua vita.
Intraprendere una carriera scientifica se non si è portati è controproducente: a cosa serve una laurea scientifica se conseguita tanto fuoricorso?

Inoltre, sebbene le materie umanistiche siano oggigiorno parecchio bistrattate, in realtà offrono opportunità lavorative molto diverse e nei campi più disparati. 


Le facoltà scientifiche offrono prospettive occupazionali molto elevate, garantiscono  in genere un impiego stabile già ad un anno dal titolo ad oltre il 75% dei laureati. La maggior parte dei laureati in Ingegneria  trova lavoro prevalentemente in aziende del settore metalmeccanico, edile, informatico o manifatturiero. I laureati in Biotecnologie, Scienze Biologiche, Scienze e Tecnologie Fisiche, Scienze e Tecnologie Chimiche lavorano prevalentemente nel settore della ricerca scientifica e dell’insegnamento. I laureati in Matematica trovano sempre maggiori campi di impiego nei settori  in cui vi è una crescente domanda di competenze matematiche e statistiche.


I laureati di queste facoltà  possono coniugare il sapere umanistico con le  qualità di flessibilità ed elasticità mentale. Questo percorso formativo consente di svolgere i ruoli più svariati e di adattarsi a diversi ambienti e situazioni. Tradizionalmente,  lo sbocco professionale  per chi intraprendeva questi  studi era l’insegnamento. Oggi ci sono vari settori di impiego per i laureati nell’area umanistica: gestione dei beni culturali, giornalismo, relazioni pubbliche, editoria.  Per i laureati nelle discipline umanistiche si stanno aprendo sempre maggiori prospettive occupazionali. Sempre più laureati in discipline umanistiche trovano occupazione nei settori di recente sviluppo come il web, la comunicazione digitale e il marketing on-line. Stando alle statistiche ufficiali i laureati nell’area umanistica trovano un impiego, anche se precario e sottopagato, già ad un anno dalla laurea, però per avere un’occupazione stabile devono attendere mediamente cinque anni.

Vogliamo abbandonare questa dicotomia tra sapere scientifico e sapere umanistico e sottolineare l’importanza di entrambi e la capacità di formare  figure  professionali diverse. La scelta resta a voi, ma il filo conduttore deve essere solo uno: cosa voglio fare da grande?




Nessun commento:

Posta un commento