“È facile come un giochetto contabile. Basta “dimenticare” qualche numero qua e là, farsi certificare tutto dai caf e intascare in silenzio i finanziamenti. Pur non avendo nessun diritto per farlo. Sono i “furbetti” delle borse di studio master, ovvero quelli studenti che dichiarano di essere bisognosi omettendo dati sul reddito familiare nella dichiarazione Iseeu — acronimo di “indicatore di situazione economica equivalente università” — e che accedono ai fondi regionali per il diritto allo studio destinati ai meno ricchi. Centinaia i casi individuati dai funzionari del Cidis, il consorzio interuniversitario che si occupa dell’assegnazione di questi finanziamenti per gli studenti di Statale, Bicocca, Iulm e università dell’Insubria. Da gennaio a settembre di quest’anno, tra borse revocate e sanzioni comminate, sono stati recuperati circa 400mila euro, mentre dal 2008 al 2010 i fondi rientrati hanno superato il milione e mezzo di euro. I beneficiari delle borse sono all’incirca 3mila studenti che ogni anno vengono controllati: di questi, nell’ultimo triennio, il 20 per cento sono stati sanzionati perché non in regola.”
Grazie a questo controllo del Cidis sulle domande e sulle graduatorie borse di studio i soldi recuperati saranno reinseriti nel conteggio dei fondi per i diritti allo studio. Questo garantirà un aumento delle borse di studio destinate ai giovani che necessitano realmente di un aiuto economico. Tutti i giovani che sono alla ricerca di borse di studio master possono affidarsi ad una guida master per trovare il master adatto a loro e verificare se esistono borse di studio ed offerte per il master scelto.
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