«Laurearsi
non serve a trovare lavoro: meglio andare a lavorare subito dopo il diploma o
addirittura dopo la terza media» questa è una riflessione che circola da tempo sui
media e nella politica italiana. Gli ultimi di ottobre dello scorso
anno, una puntata di Mix 24, il programma condotto da Gianni Minoli, si intitolava
significativamente «Meno laureati, più idraulici». Ma è vero?
La laurea non è un titolo di studio inutile, ma bisogna essere consapevoli che non sempre permette di arrivare dove lo studente si era ripromesso iniziando il corso di studi. E’ certamente importante è una formazione “aggiuntiva”, come ad esempio la conoscenza dell’'inglese o di altre lingue (come russo o cinese) parlate in nazioni importanti nel mercato internazionale. Altro elemento determinante è un carattere e un atteggiamento grintoso e deciso del candidato, preferito ad un laureato con un percorso accademico migliore ma senza queste qualità.
Inoltre molte aziende affermano che prediligono candidati
laureati
in breve tempo, anche se con un voto basso, piuttosto di
altri che hanno raggiunto un voto alto ma a fatica e fuori corso.
Prima di
pensare a quali saranno le richieste delle aziende una volta laureato, ogni diplomato dovrebbe rivolgersi alcune
domande molto importanti alle quali rispondersi con estrema sincerità:
voglio impegnarmi nello studio? Voglio affrontare anni di studio in modo serio e consapevole, affiancandolo anche
alla conoscenza approfondita di una lingua
straniera? Sono pronto a sacrifici economici, a rinunciare ad avere tempo
libero, ad affrontare l’impegno di ulteriori periodi di studio/lavoro (master,
stage, tirocini-magari non retribuiti-)?
Se rispondi di sì,
convinto ovviamente prima di tutto del corso di laurea, allora corri ad iscriverti alla Facoltà che
sei convinto ti porterà al lavoro dei tuoi desideri.
Se invece
pensi di iscriverti all'università “perché tutti i miei amici si iscrivono”;
oppure perché pensi di avere più opportunità lavorative “a prescindere dal tipo
di laurea e di impegno”; oppure, preferiresti un futuro da artigiano o
commerciante, ma “i miei genitori vogliono un figlio laureato”, allora è
opportuno fermarti a riflettere che l’Università non è un parcheggio e
soprattutto che una laurea raggiunta in questo modo non è affatto utile.
Hai
determinazione, grinta, le tue inclinazioni e aspirazioni ti sono ben chiare? Qualunque sia il tuo “sogno” lavorativo
perseguilo e solo in quel caso la laurea
ti sarà utile e determinante. Consapevole che dovrai dare il massimo per
ottenere un’adeguata preparazione e che magari dovrai bussare a tante porte una
volta finito il corso di studi.
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